martedì 28 aprile 2015

A piazzale Loreto c'è ancora posto



28 aprile 1945. Benito Mussolini e Claretta Petacci sono giustiziati dai partigiani nei pressi di Dongo. Con un comunicato, il CLN Alta Italia rivendica l'esecuzione.
I corpi, insieme a quelli di altri gerarchi nazisti tra i quali si annoverano Nudi e l'ex comunista Bombacci, vengono appesi a testa in giù a Piazzale Loreto a Milano, lo stesso luogo dove nell'agosto 1944 quindici partigiani erano stati fucilati da repubblichini.
A 70 anni dalla Liberazione, a Piazzale Loreto c'è ancora posto!

Se otto ore vi sembran poche


















Se otto ore vi sembran poche,
provate voi a lavorare
e troverete la differenza
di lavorar e di comandar.

E noi faremo come la Russia
e squilleremo il campanel,
e squilleremo il campanello
falce e martello trionferà.

E noi faremo come la Russia
e squilleremo il campanello
innalzeremo falce e martello
e grideremo «Viva Lenin».

E noi faremo come la Russia
chi non lavora non mangerà;
e quei vigliacchi di quei signori
andranno loro a lavorar.

E noi faremo come la Cina,
e impugneremo il parabel
e innalzeremo falce e martello
e griderem «Viva Mao Tse Tung».


Nel dopoguerra, durante le proteste contro Mario Scelba, entrò in uso un'ulteriore strofa.

O Mario Scelba se non la smetti
di arrestare i lavoratori
noi ti faremo come al duce
in Piazza Loreto ti ammazzerem.

lunedì 27 aprile 2015

O Venezia















O Venezia che sei la più bella
e tu di Mantova che sei la più forte
gira l'acqua intorno alle porte
sarà difficile poterti pigliar.

E quel giorno, entrando in Venezia
vedevo il sangue scorreva per terra
i feriti sul campo di guerra
e tutto il popolo gridava pietà.

Traditori signori ufficiali
e voi la guerra l'avete voluta
scannatori di carne venduta
e voi rovina della gioventù.

O Venezia, ti vuoi maritare?
E per marito ti daremo Ancona
e per dote le chiavi di Roma
e per anello le onde del mar.

Oltre il ponte












O ragazza dalle guance di pesca,
O ragazza dalle guance d'aurora,
Io spero che a narrarti riesca
La mia vita all'età che tu hai ora.
Coprifuoco: la truppa tedesca
La città dominava. Siam pronti.
Chi non vuole chinare la testa
Con noi prenda la strada dei monti.

Silenziosi sugli aghi di pino,
Su spinosi ricci di castagna,
Una squadra nel buio mattino
Discendeva l'oscura montagna.
La speranza era nostra compagna
Ad assaltar caposaldi nemici
Conquistandoci l'armi in battaglia
Scalzi e laceri eppure felici.

Avevamo vent'anni e oltre il ponte
Oltre il ponte che è in mano nemica
Vedevam l'altra riva, la vita,
Tutto il bene del mondo oltre il ponte.
Tutto il male avevamo di fronte,
Tutto il bene avevamo nel cuore,
A vent'anni la vita è oltre il ponte,
Oltre il fuoco comincia l'amore.


Non è detto che fossimo santi,
L'eroismo non è sovrumano,
Corri, abbassati, dài, balza avanti,
Ogni passo che fai non è vano.
Vedevamo a portata di mano,
Dietro il tronco, il cespuglio, il canneto,
L'avvenire d'un mondo più umano
E più giusto, più libero e lieto.

Avevamo vent'anni e oltre il ponte
Oltre il ponte che è in mano nemica
Vedevam l'altra riva, la vita,
Tutto il bene del mondo oltre il ponte.
Tutto il male avevamo di fronte,
Tutto il bene avevamo nel cuore,
A vent'anni la vita è oltre il ponte,
Oltre il fuoco comincia l'amore.


Ormai tutti han famiglia, hanno figli,
Che non sanno la storia di ieri.
lo son solo e passeggio tra i tigli
Con te, cara, che allora non c'eri.
E vorrei che quei nostri pensieri,
Quelle nostre speranze d'allora,
Rivivessero in quel che tu speri,
O ragazza color dell'aurora.

Avevamo vent'anni e oltre il ponte
Oltre il ponte che è in mano nemica
Vedevam l'altra riva, la vita,
Tutto il bene del mondo oltre il ponte.
Tutto il male avevamo di fronte,
Tutto il bene avevamo nel cuore,
A vent'anni la vita è oltre il ponte,
Oltre il fuoco comincia l'amore.